

Mentre si sta lavorando a perfezionare gli interventi sui cosiddetti “errori di quota”, a fine mese gli operatori dovranno consegnare ad ADM le loro considerazioni su quanto prevista dalla bozza di decreto che definisce i dettagli sull’errore di quota e sull’applicazione dei bonus, una importanza sentenza sulla questione arriva dal Tribunale Civile di Crotone. La questione è relativa a una delle scommesse vinte in questi ultimi giorni nel gioco in presenza
Il fatto parte dalla vincita ottenuta da un giocatore calabrese che aveva sfruttato due errori di quota del concessionario, un centro scommesse di Crotone. Qualcosa di più dettagliato lo possiamo trovare in un articolo pubblicato sul sito dell’agenzia Agimeg. Si trattava di Northampton-Bury, a quota 1,56 invece di 1,45, e Hull City-Bristol City, dove la quota da 1,43 era diventata 1,47.
Scommesse annullate per presunta malafede
La scommessa aveva dato vita ad una vincita di 41.700 euro. Il concessionario si era opposto al pagamento indicando come la stessa fosse stata ottenuta sfruttando un doppio errore di quota. Dopo la verifica dell’errore, il conto di gioco era stato sospeso, le giocate considerate nulle e rimborsate all’interessato a cui poi erano state anche corrisposte le vincite calcolate sulla base delle quote corrette.
Il Tribunale Civile di Crotone aveva quindi notificato al concessionario un decreto ingiuntivo per il pagamento dei 41.700 euro. Il concessionario si era opposta e lo stesso Tribunale ha successivamente accolto la richiesta annullando il pagamento delle scommesse. Secondo il Tribunale infatti un giocatore, in caso di quota palesemente alterata rispetto alla media del mercato, è in grado di riconoscere l’errore e la sua giocata può essere viziata da malafede.
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Fonte immagine: Twitter
Il gioco è riservato ai maggiorenni e può creare dipendenza. Per maggiori informazioni consulta le probabilità di vincita.