

Sono passati ormai quattro anni e mezzo da quella che possiamo ribattezzare senza alcun problema la più bella favola della storia recente del calcio e dello sport mondiale. Stiamo parlando ovviamente del trionfo del Leicester, che nella Premier League del 2016 riuscì ad arrivare davanti a tutti, precedendo la concorrenza spietata di squadre del calibro di Manchester City, Chelsea e Tottenham.
Una cavalcata fantastica, sotto la spinta di un allenatore navigato e preparato come Claudio Ranieri e che portò alla luce una squadra di giocatori straordinari. Un gruppo che puntò soprattutto sulla coesione e sulla compattezza, ma con alcune individualità di grande spessore. Su tutti Jamie Vardy, l’ex meccanico che sfondava le reti avversarie a suon di gol, ma anche la fantasia di Riyad Mahrez e la solidità a centrocampo di N’Golo Kante.
Il Leicester era reduce da una stagione, quella precedente, in cui aveva evitato la retrocessione quasi per miracolo. Le Foxes arrivarono quartultime, scongiurando il pericolo di un approdo in Championship decisamente poco edificante per un club in crescita. Ma a quel trionfo è collegato un altro aneddoto che rende la storia ancor più affascinante. E il protagonista di questo racconto ha un nome e un cognome: John Pryke.
La storia di John il temerario
John Pryke è un uomo che all’epoca dei fatti aveva 59 anni, gran parte dei quali trascorsi a tifare in maniera incondizionata per il Leicester. Una squadra che lo aveva spesso fatto soffrire, tanto da non riuscire a celebrare la vittoria di un titolo o di un trofeo, a meno che non si trattasse di competizioni marginali. Ma nell’estate del 2015 John decise di fare una mossa a dir poco sconsiderata, seppur investendo una cifra comunque ridotta.
Pryke scommise 20 sterline sulla vittoria della Premier League del Leicester. La quota, come si poteva immaginare, era molto alta. Per ogni sterlina scommessa se ne potevano vincere ben 5mila, quindi l’eventuale ammontare della vincita era clamorosa: 100mila sterline per le Foxes in cima all’Inghilterra. La classica giocata fatta solo per amore e per passione, ma senza particolari pretese. Anche se ben presto le cose sarebbero cambiate.
Con Kante a fare legna con Drinkwater, il figlio d’arte Schmeichel a parare anche i tiri impossibili, Mahrez a inventare e Vardy a segnare, il Leicester scalò ben presto le gerarchie piuttosto selettive della massima serie inglese. Tanto da girare la boa di metà stagione nelle zone alte della classifica, e addirittura volare in vetta in avvio di girone di ritorno. Ma la svolta avvenne alla 29esima giornata.
Il momento del deal
Con la vittoria ai danni del Watford, infatti, gli uomini di Ranieri raggiunsero i cinque punti di vantaggio sulle più immediate inseguitrici, ovvero Tottenham e Arsenal, che non si fecero del male pareggiando per 2-2. Un risultato che spinse il bookmaker inglese a proporre un deal a quello che sembrava essere un fortunato scommettitore. A fronte di nove partite ancora da giocare, il bookie decise di offrire 29mila sterline in luogo delle 100mila in palio.
John Pryke decise di accettare l’accordo, con la seguente motivazione: “È stata una stagione folle, sarebbe da stupidi non accettare di prendere i soldi ora. E poi 29mila sterline è sempre una bella somma, per averci scommesso appena 20 sterline. Comunque mi ero anche coperto puntando sul Leicester tra le prime 4 a 400 contro 1, quindi mi posso godere il resto della stagione sapendo di aver già vinto”.
Dunque una vincita assicurata per John era già in saccoccia. Ma a distanza di quattro anni e mezzo ci chiediamo: si sarà mangiato le mani per aver detto no al deal?
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Fonte immagine: Twitter