Fonte immagine: TwitterLa storia dei più grandi campioni dello sport internazionale spesso e volentieri cela dei lati oscuri. Soprattutto quando queste personalità così imponenti si ritrovano ad avere a che fare con dei demoni difficili da affrontare. Come nel caso delle scommesse sportive, un affare che se non viene maneggiato con cura rischia di creare dei guai non di poco conto. Il caso che stiamo per raccontare è quello dei più grandi sportivi degli ultimi anni, ovvero Phil Mickelson.
Stiamo parlando di uno dei più grandi giocatori di golf al mondo. Ma anche di uno dei più discussi, soprattutto per le ultime decisioni di vita e di carriera che ha preso. Phil, infatti, ha deciso di accettare la corte piuttosto ossessiva da parte della SuperLega araba di golf, la Liv. Una associazione sportiva ovviamente molto ricca che ha attirato Mickelson con un’offerta che non si poteva davvero rifiutare. In ogni caso, l’argomento di questo articolo è di ben altro spessore e tenore.
Phil Mickelson, infatti, è un accanito scommettitore sportivo. Al punto da aver perso oltre 40 milioni di dollari in un periodo che oscilla tra il 2010 e il 2014. A rendere nota questa situazione è stato Alan Shipnuck, il quale ha scritto un libro dal titolo “Phil: The Rip-Roaring (and Unauthorized) Biography of Golf’s Most Colorful Superstar”. Una vera e propria biografia in cui vengono fuori non solo gli aspetti entusiasmanti della vita del giocatore, ma anche quelli più oscuri.
Phil Mickelson e il problema con il betting
Il problema che Mickelson ha avuto con le giocate e con le scommesse che non sono andate a buon fine hanno coinvolto involontariamente il suo mondo. Questo è quanto scrive Shipnuck in un passaggio del suo libro: “Dopo aver perso questo osceno ammontare di soldi ha dovuto rivedere i suoi piani. Ha cercato in qualche modo di coprire le spese per l’agente, il caddie, i piloti, persino i cuochi e i suoi coach. E se aggiungiamo tutte le altre spese, come un vero teschio di T-Rex, cosa gli è rimasto?”.
L’autore del libro ha dunque battuto il tasto sui costi sostenuti da Mickelson, tra scommesse e tanto altro. Tanto da provare a tirare fuori delle cifre: “Stando ad alcune verifiche fatti da enti governativi, sono 10 i milioni che Mickelson ha perso in media ogni anno. E non sappiamo se ci sono cose che non sono state rivelate tra le righe. In altri termini, è abbastanza probabile il fatto che Phil fosse a malapena in pari, ma è ancor più probabile che fosse al verde”.
Ma ci sono alcuni lati della vita privata di Phil Mickelson che sconcertano e non poco. John Hawkins, un altro grande giocatore di golf, racconta un aneddoto che ha vissuto in prima persona, in spogliatoio con il suo collega. Lo ha di fatto visto prendere il telefono e con fare abbastanza convulso piazzare ben 50 scommesse sul basket collegiale americano. Il tutto nel giro di appena 20 minuti. Qualcosa di pazzesco che dimostra l’entità del problema di Mickelson.
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