

In questo convulso e folle primo step del campionato di Serie A, c’è stata una partita che ha preso la scena su tutte le altre. Stiamo parlando di quella che ha messo di fronte la Juventus e la Salernitana. Un match a dir poco incredibile per il suo svolgimento, se non altro perchè i campani, da netti sfavoriti, sono andati a un passo dalla vittoria sul campo della Vecchia Signora.
Un match paradossale, però, soprattutto per il modo con cui si è concluso. Anche perchè c’è stato un episodio da moviola che è andato ben al di là di quelle che sono le più classiche polemiche sul piano calcistico e delle chiacchiere da bar. C’è stato anche chi è riuscito a ottenere qualcosa che non si era mai visto prima nella storia del calcio. Ovvero una udienza presso un Tribunale.
Cosa è successo in Juventus-Salernitana
Andiamo per ordine e spieghiamo i fatti per come si sono svolti. Siamo nei minuti di recupero della sfida tra Juventus e Salernitana, il punteggio è di 2-2 con i padroni di casa che erano riusciti a rimontare. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo la palla torna a Cuadrado che ripropone un cross. Sulla sfera si avventa Milik che riesce a mettere a segno il gol che sembra portare in vantaggio i bianconeri.
Proprio così: sembra. Dopo un fitto dialogo tra la sala VAR e l’arbitro, quest’ultimo decide di recarsi all’on field review, il monitor per rivedere l’episodio ai raggi X. Qui Marcenaro, indirizzato dal VAR Banti, vede che Bonucci è in fuorigioco e si trova a ostacolare – almeno visivamente – il portiere dei campani Sepe. Tuttavia sfugge un particolare che verrà fuori qualche ora più avanti: Candreva, quasi sulla linea di fondo, teneva tutti in gioco.
Tutti in tribunale
E così con il passare del tempo le polemiche sono continuate. Ma veniamo al protagonista della vicenda in questione. Fabio Garzi, avvocato di Perugia, che ha contestato il fatto di non aver vinto la più classica delle schedine proprio perchè è venuto meno l’esito 1 di Juventus-Salernitana. Per questo motivo ha deciso di presentare regolare denuncia attraverso un collega, Andrea Colavita.
Il legale ha presentato alla Lega una lettera di diffida. Qui si legge che “l’errore degli addetti Var che, non considerando la posizione del giocatore Candreva, hanno disatteso la regola di giudizio più elementare, che consiste, in caso di verifica del fuorigioco su calcio d’angolo, nel seguire la posizione del giocatore che batte e di quello che si oppone al cross”. Secondo i due legali vi è un nesso di causalità tra l’esito dell’ evento sportivo viziato da un errore tecnico e la perdita pecuniaria.
Così il prossimo 7 dicembre ci sarà la prima udienza nella storia del calcio legata a un caso di scommessa persa. Ballano 3.600 euro, ma qui siamo a livelli da Metaverso…
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Fonte immagine: Twitter