

La parola del giorno in Italia, almeno per quanto riguarda il settore del gioco, sembra essere “biliardino”. Il motivo è presto detto ed è legato all’ultimo giro di notizie che riguarda questo gioco, considerato da sempre uno dei passatempi preferiti dagli italiani. Una nuova determinazione direttoriale ha svelato quella che è la posizione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli su questo gioco, anche se il fraintendimento è dietro l’angolo.
Naturalmente, a differenza di quanto è stato fatto trapelare su alcuni quotidiani, il biliardino e altri giochi in cui non sono previste vincite non è stato posto alla stessa stregua di videopoker e slot machine. Di fatto ci sono molte similitudini in termini di disciplina restrittiva, in quanto giochi che prevedono una spesa in denaro (il classico gettone). Motivo per cui c’è stata una levata di scudi generali per proteggere questo storico gioco.
Non si sono fatte attendere le reazioni da parte del mondo politico. In particolare vi riportiamo le dichiarazioni di Paola Binetti, senatore di Forza Italia: “Con questa norma invece di colpire il gioco d’azzardo o il gioco illegale si va a colpire il gioco di puro intrattenimento, disincentivando ulteriormente questa attività ludica, sana e di aggregazione sia per i giovani che per i meno giovani; e di conseguenza si vanno a colpire migliaia di attività che si vedranno costrette ad abbandonare questo settore”.
Caso Biliardino, il chiarimento di ADM
Vi riportiamo di seguito la nota diffusa dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sul tema: “È necessario precisare che, nei mesi di maggio e giugno del 2021, questa Agenzia ha adottato regole tecniche e amministrative per la produzione e l’installazione di tali apparecchi, nei luoghi aperti al pubblico, dando semplicemente attuazione ad una norma di legge dell’anno 2012″.
“Ciò ha consentito, in particolare, la legittimazione di migliaia di apparecchi prodotti e installati nel corso degli anni anche in mancanza di precise regole a tutela dei consumatori e dei minori. L’attuazione della legge del 2012 produce, automaticamente, l’assoggettamento di tali apparecchi a obblighi di certificazione e di rilascio di titoli autorizzatori”.
“Questi obblighi sono previsti da norme entrate in vigore fin dal 2000. È di tutta evidenza che l’Agenzia si è semplicemente limitata a dare attuazione ad una norma di legge consentendo la regolarizzazione di oltre 85.000 apparecchi attraverso la semplice compilazione di una autodichiarazione da presentarsi a cura del proprietario”.
“Sotto l’aspetto tributario, tali apparecchi sono assoggettati, da oltre venti anni, all’ imposta sugli intrattenimenti. Nulla è cambiato con la nuova regolamentazione ed è quindi oggettiva l’inesattezza delle informazioni riportate sui media sempre al fine di chiarire ogni possibile fraintendimento legato alle dichiarazioni rilasciate da esponenti politici e pubblicate analogamente sulle principali agenzie di stampa”.
Se volete seguire altre notizie sul mondo dello Sport cliccate QUI.
Fonte immagine: Twitter