

I Mondiali di Francia 1998 ci hanno regalato una serie di storie che non si possono dimenticare. In quella che è stata l’ultima edizione della Coppa del Mondo del secondo millennio, si è registrata la prima volta della Francia. Una Nazionale imbottita di protagonisti (vecchi e nuovi) del nostro campionato – da Thuram a Djorkaeff, da Zidane a Desailly – capace di mettere in ginocchio il mondo, dopo una grande finale stravinta contro il Brasile.
Proprio i verdeoro sono stati travolti dai problemi last minute di Ronaldo, con una serie di malori coincisi con la finale dello Stade de France. La discesa del Fenomeno dalla scaletta dell’aereo al ritorno in Brasile è diventata un’immagine emblematica. E l’Italia? Per noi un Mondiale con tanti alti e bassi, con la conclusione amara degli ottavi di finale contro i Bleus e la sconfitta ai rigori, dopo la traversa beffarda di Gigi Di Biagio. Ma c’è stato anche altro per il nostro Paese.
Le prime giocate
In un Paese come il nostro, in cui il calcio e le schedine sono state da sempre due grandi passioni dei nostri connazionali, non si aspettava altro che la grande innovazione dettata dalle scommesse sportive. Fino a quel momento era possibile giocare solo Totocalcio e Totogol, ma con la partenza della Coppa del Mondo in terra transalpina è arrivata una grande novità: i primi centri scommesse su territorio nazionale.
E così, il 27 giugno del 1998 è il giorno storico. In Francia si giocano i primi incontri validi per gli ottavi di finale. Al pomeriggio scendono in campo i nostri azzurri contro la Norvegia, mentre in serata è il turno del derby sudamericano tra Brasile e Cile. Ma nel nostro Paese, al di là della gioia per la vittoria ottenuta con il gol di Vieri, è anche il primo giorno in cui si possono piazzare scommesse sportive sulle gare.
Il nuovo fenomeno nazionale
Tra le scommesse sportive e gli italiani scocca un amore che forse non tutti si attendevano. Il fatto di non dover più limitare le proprie chances di vittoria al Totocalcio, con cifre altisonanti ma anche con una possibilità di vincita davvero risicata, ha reso tutto molto più semplice. È chiaramente più alla portata il fatto di poter scegliere gli eventi sui quali scommettere, e soprattutto la cifra da investire, anche in cambio di un premio molto più piccolo rispetto a un “13”.
E così, a oltre 22 anni dalla loro comparsa ufficiale sul territorio italiano, le scommesse sportive sono diventate un comparto fondamentale per il tessuto finanziario del Paese. Tanto che lo stesso Totocalcio, una vera e propria icona del mezzo secolo scorso, è stato interrotto. Segno dei tempi che corrono, ma anche soprattutto la sensazione che agli italiani basta poco per renderli felici: lasciateli giocare e seguire lo sport per far mettere loro da parte tutto il resto.
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Fonte immagine: Twitter