

Era il 1997, anno in cui Christian Vieri, bomber emergente del calcio nostrano, decise di fare le valigie e di lasciare una Juventus in cui, a causa di dissapori con l’allenatore Marcello Lippi, non trovava la continuita’ desiderata. Decise cosi di accettare la proposta dell’Atletico Madrid, affrontando la sua prima esperienza in un campionato straniero il cui prestigio non era ancora quello dei decenni successivi. Fu l’anno della sua consacrazione a cannoniere di livello europeo, e le sue gesta vengono ancora oggi ricordate con le immagini indelebili di un suo gol in Coppa Uefa, contro il Paok Salonicco, quasi da calcio d’angolo, e di quella tripletta che gli valse una fiammante Ferrari 550 Maranello, mai ritirata.
“Il 18 Ottobre 1997 la butto dentro 3 volte a Saragozza: 5-1 per noi. Quattro giorni dopo ospitiamo il Paok Salonicco per i sedicesimi di Coppa Uefa. Alla vigilia parlo con Futre. Paulo è il pupillo del presidente Jesùs Gil. “Devi dire al presidente che se segno 3 gol anche in Coppa mi aspetto in regalo una Ferrari 550 Maranello” gli dico ridendo. Futre va davvero da Gil, poi torna: “Bobo fai tripletta e la Ferrari è tua”. Era una specie di scherzo, in realtà non ci credeva nessuno. Quando mai si è visto un giocatore che segna due triplette in 4 giorni? E invece la serata con il Paok si rivela magica. Ne faccio due il primo tempo, poi ecco il capolavoro. Ve lo ricordate il tiro impossibile dalla linea di fondo, quasi dalla bandierina del calcio d’angolo? Le immagini di quel gol fanno il giro del mondo, ma nessuna sa che vale anche una Ferrari. Per venti minuti i tifosi cantano il mio nome…E la Ferrari? La sera del trionfo col Paok vado a cena con Futre. Poi, blitz a Madrid per scegliere la 550 Maranello: mi sarebbe arrivata dopo qualche mese, fantastico… Mi chiamarono nel settembre 1998 per ritirare la Ferrari, ma non lo feci mai, perché nel frattempo ero passato alla Lazio, spezzando il cuore al presidente Gil. Era troppo forte la nostalgia dell’Italia, me ne andai quasi come un ladro, e lasciare lì la Ferrari è stato un modo per chiedere scusa a un uomo che mi ha voluto veramente bene.. “. (Dal libro “Chiamatemi Bomber”)
Proprio quel gol, di una bellezza abbagliante, rimane oggi impresso nella memoria dei profondi conoscitori di calcio, cosi come nella memoria rimangono le parole celebrative di Jose’ Miguelez, giornalista del piu importante quotidiano spagnolo “El Pais”:
“Vieri ha conquistato per sempre la folla colchonera. Qualunque cosa accada, il suo nome sarà presente in ogni storia scritta su questa squadra. Quello che l’italiano ha fatto ieri in campo rimarrà impresso nella memoria del calcio a vita(..). La notte è stata tutta per il capocannoniere, per il suo terzo gol, che ha fatto sventolare le sciarpe sugli spalti ed ha costretto anche il più freddo dei mortali a saltare dal seggiolino. Si parlerà sempre del gol di Vieri, quel gran gol, il terzo di Vieri uscito dal nulla. Perché non vi era niente di promettente nella palla che l’italiano stava inseguendo. Quella palla che stava docilmente sfilando verso il fondo campo e che il portiere greco, per evitare rischi, lasciava la sua area per assicurarsi che uscisse. Ma Vieri continuava a correre. Il portiere si fece avanti, finse di toccare la palla, ma la lasciò passare. L’italiano non si è fatto ingannare e ha continuato a correre senza cambiare rotta. Prima che la palla uscisse, Vieri l’ha toccata con la pianta del piede e l’ha fermata prima della linea di fondo. Michopoulos è passato. Vieri si e’ voltato rapidamente e, dal fondo, colpisce la palla. Il tiro ha disegnato una curva perfetta, dall’interno all’esterno del campo, ed è finito in rete. Il Calderón è diventato magico: i tifosi sono esplosi, i calciatori sono impazziti nel festeggiare l’impresa, e si è visto sorridere anche Vieri, il freddo pistolero dal volto imperturbabile. Era il gol della sua consacrazione, il regalo conclusivo della sua grande notte, la partita della sua vita”.
Bobo Vieri lascera’ la Spagna dopo una sola stagione, da trionfatore e cannoniere di caratura internazionale, come dimostrano le 29 reti in 31 partite con la casacca dei colchoneros, e come dimostreranno le 5 reti siglate con la maglia della nazionale al Mondiale di Francia ’98.
Se volete seguire altre notizie sul mondo dello Sport cliccate QUI.
Fonte immagine: Twitter