

Marcello Marigliano ha rappresentato di certo un gradito ritorno nel poker live. L’italiano ha preso parte alla tappa dello European Poker Tour di Londra, la sua nuova casa: “L’Inghilterra è la nazione che gestisce meglio le problematiche fiscali collegate al gioco in generale. Ho fatto tutto in regola per stare tranquillo, ho verificato che qui è l’unico posto dove ciò è possibile. Se le leggi lo permettessero mi piacerebbe tornare in Italia”.
Si continua a parlare dei vari contenziosi tra i giocatori, di poker e non solo, e il fisco dei vari Paesi. Marcello fa capire come funziona nel Regno Unito da questo punto di vista: “Guardandoci intorno posso dire che stanno passando delle linee corrette: il professionista viene tassato sulla vincita netta del periodo, tolte le spese. Questa è una tassazione giusta anche per i giocatori, sebbene ci sia una parte di tassazione alla fonte. Anche sulle scommesse è così qui”.
Il rapporto tra Marcello Marigliano e il poker
In un’intervista rilasciata per Assopoker, Marcello ha parlato del suo rapporto col poker. Un rapporto sempre più distaccato, nonostante Londra sia un terreno fertile: “In tre anni avrò giocato tre volte. Una in una casa privata, tra amici ad omaha, un’altra volta sono andato al casinò Vick’s a giocare sempre omaha e poi c’è stato l’high roller EPT dell’altro giorno. Mi piacerebbe giocare a poker ma ritengo che hanno reso il poker un gioco noioso”.
Una riflessione che viene approfondita, con Marigliano che addita i professionisti di questo problema. E la motivazione viene spiegata in maniera come sempre dettagliata e scrupolosa: “Il gioco è diventato troppo robotico, con la GTO e tutta questa mania. Poi non mi piace questo modo di accettare le persone che occasionalmente giocano e perdono, con quell’ansia “finalmente è arrivato il fish”… Non è un modo bello, una persona non si diverte”.
I consigli a Dario Sammartino
Marcello Marigliano ha ospitato a Londra nientemeno che Dario Sammartino. E ne ha approfittato per dargli qualche consiglio: “A casa mio ho avuto ospite Dario Sammartino, l’ho accompagnato al torneo per stare insieme e mi è venuta voglia, anche perché non era affatto un torneo malvagio. C’erano giocatori ok, all’inizio non erano tutti super pro, poi in fondo sono arrivati quelli bravi. Sinceramente mi sono divertito, soprattutto il primo giorno, nella prima fase, in cui ho potuto usare alcune mie reminescenze”.
E quando gli viene chiesto se e quando tornerà a giocare, Marcello non vuole dare nessuna falsa speranza: “Il poker richiede degli sforzi ridicoli, dover stare là a giocare per ore e ore. A meno che tu non sia un professionista è difficile avere abbastanza tempo. Io ho giocato questo torneo da mezzogiorno alle due di notte per due giorni di seguito ma avrei avuto altre cose da fare, altri impegni”.
Se volete seguire altre notizie sul mondo del Poker cliccate QUI.
Fonte immagine: Twitter